Negli ultimi giorni abbiamo appreso dalla stampa della sua candidatura ufficiale per la guida del Comune di Napoli. In relazione a tale scelta, pur ritenendo che il sindacato non debba entrare nel merito, riteniamo opportuno fare alcune considerazioni, visto che il suo nome viene sovente accostato ad Atitech per motivi oggettivi.
Rileviamo da pagine di autorevoli testate giornalistiche, che le sono state rivolte critiche durissime da parte di imprenditori e anche da parte di alcuni esponenti sindacali che la paragonano ad una sorta di avventuriero , speculatore finanziario e di essere responsabile della chiusura di aziende da lei gestite.
La nostra Organizzazione Sindacale, fino all’ultimo momento utile, in tutte le sedi, con la massima chiarezza, si è battuta affinché il futuro di Atitech passasse attraverso il puntuale rispetto degli impegni sottoscritti nell’accordo quadro Alitalia, che prevedevano, lo ricordiamo, innanzitutto il massimo coinvolgimento di Finmeccanica.
Ci chiediamo quindi, dov’erano questi imprenditori quando si stava consumando il dramma dei lavoratori Atitech ? Perché non si sono fatti avanti quando è stata data loro l’opportunità di rilevare l’azienda, evitando così a loro dire che Atitech finisse nelle mani di uno speculatore come oggi Lei viene definito?
Come mai pezzi autorevoli del Sindacato, che hanno palesemente abdicato al loro ruolo dimenticando i contenuti dell’accordo quadro Alitalia relativo alle ex aziende del Gruppo Alitalia, solo oggi la criticano così ferocemente, dopo averle di fatto affidato il futuro di centinaia di famiglie?
Vale la pena ricordare che dopo durissime ed estenuanti lotte, i lavoratori unitamente a quella parte del sindacato che fino all’ultimo ha tentato di far rispettare gli impegni assunti in precedenza, sono stati lasciati soli, soprattutto dalle istituzioni e costretti ad accettare “l’unica ipotesi possibile”, a detta loro, per salvare Atitech.
Premesso ciò, ci sembra altresì opportuno ribadire ulteriormente, la necessità che ci ha spinto a scriverle queste righe e cioè quella di lasciare fuori dalla campagna elettorale Atitech ed i lavoratori che fino ad oggi hanno consentito, grazie ai loro sacrifici e alle loro professionalità, la costruzione di un polo di eccellenza manutentiva, riconosciuto da più parti.
Ci preme invece sottolineare la necessità di dare seguito agli obiettivi indicati nel piano industriale che entro il 2014, oltre al risanamento dovrà concretizzare le condizioni per salvaguardare fino all’ultimo posto di lavoro, garantendo contestualmente anche l’uscita dal lavoro di coloro che verranno accompagnati al diritto alla pensione nell’arco di vigenza degli ammortizzatori sociali.
E’ su questi temi che concentreremo la nostra azione sindacale, è su questi contenuti che chiederemo il conto a tutti i soggetti firmatari dell’intesa di Palazzo Chigi.
Tra l’altro, Lei più volte ha sottolineato la riconoscenza al sindacato per aver avuto il coraggio di assumersi una grande responsabilità. Ai lavoratori di aver accettato enormi sacrifici sul piano salariale e normativo, senza precedenti, ed una grande e consolidata professionalità grazie alla quale, è fiducioso di vincere le sfide che il mercato ci pone.
Detto ciò, non le può sfuggire, che a più di un anno dalla firma di Palazzo Chigi, i lavoratori hanno fatto e stanno facendo la loro parte fino in fondo, adesso Presidente tocca a lei mantenere gli impegni che ha assunto.
Nei prossimi giorni ci aspettiamo, anche in riferimento ai contenuti dell’ultimo incontro, che si giunga ad un accordo complessivo ad iniziare dalle modalità per recuperare la parte di salario, oggetto dei sacrifici sopracitati e di condurre a soluzione definitiva le altre questioni che da tempo aspettano una risposta positiva, come la tematica scatti di anzianità, riconoscimento livelli di inquadramento maturati ecc.
Pensiamo che tutto ciò sia possibile, visti anche i buoni risultati conseguiti dall’Azienda, che a detta di tutti gli osservatori sono andati aldilà di ogni più rosea aspettativa, ciò facilmente dimostrabile, viste le previsioni economiche e finanziarie relative all’anno 2010, che la stessa azienda aveva preannunciato in sede di confronto tecnico, abbondantemente migliorate dal consuntivo finale.
Ci aspettiamo inoltre che si dia seguito ai processi di consolidamento del conto terzi, attraverso mirate strategie industriali ed il perseguimento di tutti gli altri obiettivi previsti dal piano industriale a cominciare dal pieno coinvolgimento di tutte le parti firmatarie dell’accordo di Palazzo Chigi, soprattutto sulla posizione Alitalia Cai che non può sottoscrivere impegni relativi all’invio in via esclusiva di AA/MM ad Atitech, per poi fare il contrario. Rispetto all’ultimo punto pur prendendo atto della risposta di Palazzo Chigi alla nostra precedente richiesta, riteniamo sia improrogabile un incontro a palazzo Chigi per una verifica complessiva degli accordi sottoscritti ad iniziare dal ruolo e dagli impegni assunti sia da Alitalia-cai che da Finmeccanica. Con la stessa chiarezza, che auspichiamo di aver profuso, anticipiamo che USB non esiterà ad indire iniziative durissime di lotta finalizzate al rispetto degli impegni assunti, alla salvaguardia dei livelli occupazionali e dei lavoratori attualmente in cassa integrazione straordinaria, laddove si dovessero mettere in discussione le garanzie relative alle tematiche esposte.
Napoli USB
16 MARZO 2011
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